Gli assassini impuniti....anche quelli di stato!
I responsabili politici di ieri...
e pure quelli di oggi!
I traditori di quei giorni......e quelli di oggi!
Acca Larentia : cosa commemorano gli esponenti del potere?
Il 7 gennaio 1978 , nella sede del MSI , venivano assassinati dalle brigate rosse Bigonzetti e Ciavatta mentre il camerata Recchioni veniva freddato da un ufficiale dei carabinieri con un colpo di pistola mirato , nel corso degli incidenti successivi . Camerata Recchioni , si proprio , come gli altri due.
Perché Fascisti erano
e tali si sentivano.
E perché , in quanto Fascisti,
sono stati assassinati.
E da Fascisti e come Fascisti
dovrebbero essere commemorati.
Certamente qualcuno lo farà
lì dove sono caduti.
ONORE AI CADUTI DI ACCA LARENTIA !
ED A TUTTI GLI ALTRI MARTIRI
MARIO TUTI nel cinquantesimo anniversario della morte
dei
fratelli Mattei
Ci sono dei versi dal “mercoledì delle ceneri” di Eliot che mi pare
possano essere presi a epigrafe di questa giornata dedicata al devoto e dolente
ricordo del sacrificio di Virgilio e
Stefano alla vicinanza dei loro familiari e ai camerati di allora, poi che non
spero più di ritornare queste parole possano rispondere di ciò che fu fatto e
ormai non si fa più e verso di noi il giudizio non sia troppo severo e prego di
poter dimenticare quelle cose che troppo discuto con me stesso e troppo spiego ecco
gli anni che passano in mezzo fra cancelli inferiate e lungo esilio passano gli
anni passati e nuovi non ravvivano dove ritroveremo la parola e la coscienza,
dove risuonerà la parola e l’azione non qui che qui il silenzio assorda. O mio
popolo cosa ti hanno fatto il tempo giusto e il luogo giusto ecco sono qui e a
te mio popolo giunga il mio grido, un grido all’ora e una testimonianza a
distanza di mezzo secolo di quegli anni ancora segnati nella mia memoria
dall’orrenda immagine di Virginio Mattei avvolto nel fuoco mi ricordo lo
sgomento nella sezione dl M.S.I. di Empoli i commenti con i giovani camerati la
lettura affannosa dei giornali e poi la rabbia per le indegne provocazioni
sulla stampa il volantino di rivendicazione che diceva morte ai fascisti, poi
vennero l’assoluzione e le facili fughe dei colpevoli le complicità e le
convivenze degli intellettuali, giornalisti, politici che minimizzarono,
mentirono, strumentalizzarono, derisero. Mi ricordo ancora l’infame vignetta di
Iacopo Fo e ancora altri morti legai a quella storia come Mantakas e i camerati
uccisi a Padova e ci fecero comprendere quanto il nostro amore per questa terra
e questo popolo fosse diventato amaro, questo paese squallido comodo banale non
sapeva che farcene del nostro amore in noi cera troppo orgoglio troppe passioni
troppa forza e ci rifiutò perché per noi per l’ Italia pretendevamo di più
pretendevamo il meglio e cosa ancora più imperdonabile avevamo ragione! Ma oggi
non è il momento delle accuse e delle recriminazioni e il momento del compianto
e del dolente ricordo di Stefano e Virginio e del loro martirio ed è per questo
che siamo qui oggi ma per gli altri giorni dell’ anno il loro sacrificio e la
sostale impunità dei loro assassini e dei loro tanti favoreggiatore è un atto
d’accusa che elevo soprattutto a me stesso si e allora oggi batto il tamburo
per i nostri morti e a loro mi appello, la luce che portavano l’abbiamo fatta
spengere e ci resta solo oscurità cenere paura, a loro mi appello perché anche
il mio cuore torni a radere come un tempo, mi appello ai nostri camerati caduti
coloro che scelsero e si opposero e non vollero arrendersi come io allora
scelsi e mi opposi, mentre ora con l’avanzare degli anni e il declinare delle
forze anche la volontà e il cuore stanno venendo meno e non sono contento, non
sono contento per i loro carnefici senza punizione per la magistratura inerme
per quei politicanti che su di loro specularono e ancora speculano per i
giornalisti che ancora infangano la loro memoria non sono contento di me del
mio essere incapace di dare loro giustizia non sono contento di un ambiente
perso tra vanità e giustificazioni perso nelle parole, per il
resto dell’anno se il sacrificio dei fratelli Mattei non ci ha dato la forza e
il coraggio di continuare la loro lotta e di vendicarli ci dia almeno la
vergogna la penitenza per la nostra paura sperando allora che i nostri camerati
caduti abbiano pietà di noi e che il nostro spirito fragile sappia finalmente
ribellarsi il cuore perduto si rinsaldi e ritrovi la sovranita potenza della
lotta, gli anni passano e non vi è luogo di grazia per coloro che solo parlano
e non agiscano